9/04/2011
Ritengo lodevole l’iniziativa promossa dalla Prefettura, ma soprattutto la condivisione di questa campagna di comunicazione con CCIAA, INAIL, INPS, COMUNE PE, PROVINCIA PE, Direzione Marittima e ANMIL, su un tema di assoluta importanza ed attualità quale la Sicurezza sul Lavoro, bisognoso di continui correttivi e miglioramenti a favore dell’intera Società Civile.
In questo mio intervento, piuttosto che produrre una statistica di dati numerici, ho ritenuto opportuno effettuare alcune riflessioni che attengono alla Prevenzione e alla Sicurezza con particolare riferimento al settore Edile ed alla Bilateralità: argomenti sui quali ho prevalentemente impegnato la mia lunga esperienza sindacale.
Mi fa piacere riferirmi ad una citazione che S.E. il Prefetto sempre ripete, negli appuntamenti in tema, dove autorevolmente afferma che “La Sicurezza non deve essere considerata un costo per le Aziende, ma un investimento civile e sociale”. Tale citazione non deve essere recepita come uno slogan, ma come un forte stimolo che sia capace di coinvolgere Aziende, Lavoratori ed Istituzioni anche attraverso un lavoro sinergico e di effettiva collaborazione con gli EE.PP.BB. e le PARTI SOCIALI, al fine di perseguire in modo coordinato ed attento degli obiettivi concreti, favorendo un processo di affermazione della Sicurezza sul Lavoro come un vero e proprio nuovo fenomeno culturale.
Bisogna lavorare sulla coscienza di tutti i soggetti del mondo del lavoro affinché i Lavoratori acquisiscano la cultura di non sottovalutare l’utilizzo dei D.P.I. loro forniti; le Aziende non coprano le gravi inadempienze che spesso si riscontrano solo attraverso la regolazione degli aspetti formali e documentali; alcune imprese ritengano ancora gli oneri per la Sicurezza un costo negoziabile sul quale è possibile contrattare, ed operare delle politiche di contenimento dei costi o di ribassi nelle gare.
Da ciò si evidenzia il ruolo di fondamentale importanza degli EE.PP.BB. ed al grande contributo che essi offrono sulla gestione di funzioni e servizi rilevanti per una efficace azione di Prevenzione e per la diffusione e l’affermazione della Sicurezza in senso globale.
Sicurezza e Legalità vanno di pari passo e laddove non si rispettano i contratti si annidano le situazioni di maggior rischio e criticità.
Sicurezza e Prevenzione sono finalmente qualcosa di CONDIVISO, di dinamico ed alla continua ricerca del miglioramento, e non più prerogativa esclusiva dei datori di lavoro o di tecnici specializzati, ma materia in cui ognuno può avere la propria voce in capitolo.
La centralità di questo tema in Italia è tesa anche ad un pronto rilancio economico che mal si coniuga, in uno Stato moderno, evoluto e civile come il nostro, con i costi inaccettabili derivanti in termini di vite umane, tragedie familiari, diffusa costernazione ed oneri economici rilevanti a carico dell’ intera collettività.
Mi rendo conto di usare, talvolta, una terminologia un po’ forte o troppo cruda, ma è a causa della mia lunga militanza di quasi un 30ennio nel Sindacato delle Costruzioni, settore a noi tutti tristemente noto in termini di infortuni e morti bianche, anche se, grazie all’impegno profuso dalle Parti Sociali, i dati recenti risultano meno gravi. Bisogna favorire modelli di impresa orientati alla Sicurezza ed alla Qualità, non tesi esclusivamente alla ricerca del maggior utile possibile, ma da coinvolgere in un programma di Investimenti Pubblici finalizzati anche al recupero delle carenze evidenziate. L’esperienza degli EE.BB. li vede oggi riconosciuti quali strumenti utili ad integrare la legislazione che già disciplina il settore, meglio adattando la regolamentazione generale alle caratteristiche del comparto di riferimento.
Acquisita la presenza, l’importanza, ma soprattutto l’utilità di tali Enti, gli stessi legislatori hanno riconosciuto in questa esperienza di AUTOGOVERNO RESPONSABILE l’opportunità di servirsene verso obiettivi di legalità nel mercato del lavoro, obiettivi di qualificazione di imprese e lavoratori e di garanzia a favore di una sana e leale concorrenza.
Il Legislatore, attraverso numerosi interventi, ha riconosciuto agli EE.BB. molte importanti funzioni.
Per non parlare degli effetti positivi avuti dal 2003 con l’introduzione del DURC, che si basa su un semplice ma efficace intreccio di verifiche che, riunendo le informazioni di 3 Enti (INPS, INAIL e Cassa Edile), serve a verificare le contribuzioni dovute e la corretta applicazione del contratto. L’effetto della sua introduzione è stato la regolarizzazione di centinaia di imprese e di migliaia di Lavoratori anche in relazione agli aspetti inerenti la Sicurezza.
Quello edile è certamente il sistema di EE.BB. maggiormente esteso ed evoluto nel panorama nazionale, basato sui principi vincenti della Bilateralità e Pariteticità che non a torto viene considerata la più avanzata esperienza nello scenario industriale per la gestione di alcune criticità:
La Bilateralità in Edilizia significa gestire importanti Istituti attraverso i 3 sistemi:
Il comparto edile viene riconosciuto come componente primario dell’apparato industriale nel nostro Paese.
Ritengo che ciò sia dovuto anche al fatto che al suo interno si è strutturato un positivo rapporto bilaterale che ha saputo regolamentare le esigenze di imprenditori e lavoratori e che, oltre alle assistenze e servizi tradizionali, riesce ad espletare funzioni di pregnanza istituzionale non uguagliate in nessun altro settore.
Gli EE.BB. edili hanno letteralmente trasformato ed emancipato il settore edile fin dalla loro costituzione.
Ciò che all’inizio del secolo scorso era emblematicamente il simbolo della precarietà, dello sfruttamento e della totale assenza di Sicurezza e Formazione: era cioè un lavoro privo di nobiltà sia per i dipendenti che per i titolari delle imprese edili, che erano accomunati colpevolmente dalla mancanza di una vera cultura del Lavoro, carica di dignità.
Poi, poco alla volta, partendo dal 1919, si costituì a Milano la prima Cassa Edile e, partendo proprio dai reciproci bisogni, le Parti hanno riconosciuto l’importanza e l’essenzialità della materia contrattuale che, da quella originaria esperienza si è trasformata, nel tempo, nel consolidamento della BILATERALITA’. Nacque per aiutare gli operai nei periodi di disoccupazione involontaria, corrispondendo loro un sussidio economico finanziato da imprese ed operai stessi. Successivamente, con la nascita in Italia di un sistema di Welfare Pubblico, vennero affidate alle Casse Edili una serie di altre prerogative e prestazioni di natura retributiva ( come le mensilità aggiuntive, le ferie e la gratifica natalizia) attraverso la loro MUTUALIZZAZIONE. Nel corso degli anni il ventaglio delle competenze si è ampliato fino ad occuparsi di Formazione e Sicurezza sul Lavoro.
Permettendomi una valutazione del tutto personale, il grande merito storico che può vantare il Sindacato delle Costruzioni, è quello di essere riuscito ad affermare, soprattutto nella gestione dei propri Enti di emanazione contrattuale, il valore della Bilateralità in modo da non scinderlo mai dal valore della PARITETICITA’.
La bilateralità, infatti, nel suo significato essenziale, non concepisce prevalenze né prevaricazioni di una parte sull’altra. Il faro che orienta i rapporti negli EE.BB. è la condivisione delle scelte fatta talvolta anche di scontri nella fase contrattuale, ma sempre di CONCERTAZIONE nei tavoli Bilaterali.
Il costo del loro funzionamento deriva dai contributi stabiliti nella contrattazione collettiva di 2° livello in ogni provincia che, pur sforzandosi per uniformarsi a livello nazionale, non può disconoscere però le particolari condizioni del settore in ogni specifica realtà.
La Bilateralità, in Edilizia, si occupa di Sicurezza e Prevenzione infortunistica attraverso i CPT diffusi nelle diverse province italiane. I CPT individuano le procedure di rilevamento delle incongruenze, di formazione e di informazione sulla cultura della Sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, i CPT si adoperano per assicurare assistenza ad imprese e lavoratori, attraverso le visite dei propri tecnici e dei RLST nei cantieri e a produrre materiali tecnici e di supporto alla Formazione per la Sicurezza.
Gli EE.PP.BB. Edili rivestono anche una notevole rilevanza PUBBLICA ed ISTITUZIONALE nel settore, come ad esempio nel D.Lgs 626/94, nella L.236/93, nel famoso Pacchetto TREU L.662/96 L. 196/97 sui Fondi per la Formazione Prof.le, nella Legge Antimafia L.55/90 la quale legittimava l’azione delle Casse Edili come strumento di certificazione per la partecipazione alle gare d’appalto pubbliche; ma soprattutto nella L.30/2003 con il suo carico innovativo di sostanziale esaltazione della Bilateralità. Il D.Lgs. 276 attuativo della L.30/2003 ha concluso il complesso percorso che ha portato all’adozione del DURC quale efficace strumento di lotta al lavoro sommerso, irregolare e conseguentemente insicuro.
Il D.Lgs.276/03 definisce gli EE.BB. “sedi privilegiate per la regolazione del mercato del lavoro” e ne indica, al tempo stesso, gli ambiti di intervento che, per la portata e la delicatezza delle attribuzioni, candidano il sistema della Bilateralità al governo delle principali dinamiche occupazionali del nostro mercato del lavoro.
Con tale decreto si realizza, quindi, la transizione dalla Bilateralità di tipo mutualistico/salariale ad un moderno modello di EE.BB. cui vengono affidate tutta una serie di prestazioni complementari a quelle erogate dal servizio pubblico e regolate dalla contrattazione. Infatti, anche nelle esperienze meno recenti, gli EE.BB. hanno perseguito finalità integrative del Welfare Pubblico attraverso quelli che potremmo legittimamente ed a pieno titolo definire come i primi esempi di Welfare Contrattuale.
Ultimo importantissimo provvedimento normativo è il D.Lgs.81/2008 che si è pronunciato in materia di “Disciplina dell’attività Professionale degli operatori dell’Edilizia”.
Mi piace portare l’esempio delle 16 Ore di Formazione Pratica di Base obbligatoria per i lavoratori al loro 1° ingresso al lavoro, il tutto prima del loro accesso nel cantiere. Essa, oltre ad essere obbligatoria, è divenuta una buona prassi a cui ben volentieri le imprese aderiscono, vedendo questa iniziativa offerta dagli stessi EE.BB. come una opportunità da cogliere e non, invece, come un ulteriore balzello a cui sottostare.
Concluderei dicendo che al centro di tutto sta il concetto di PARTECIPAZIONE. Essa va perseguita sostenendo la promozione, l’implementazione e la pratica di uno strumento che favorisce e governa la PARTECIPAZIONE in modo equo ed intelligente: la BILATERALITA’. Attraverso la Bilateralità, le Parti Sociali individuano e concordano alcune materie che ritengono di comune interesse e per le quali trovano opportuno, oltre che vantaggioso, operare congiuntamente. Si affrontano materie trattabili al di fuori di motivi ANTAGONISTICI, favorendo esiti vantaggiosi per tutti. La BILATERALITA’ è quindi la soluzione più autorevole e credibile per superare ogni residua cultura antagonistica, in un clima di fiducia e collaborazione, una VIRTUOSA ALLEANZA TRA CAPITALE E LAVORO sui temi più svariati attinenti al lavoro e che siano di interesse comune, in un mondo sempre più destinato a sopportare cause di instabilità economica e sociale.
Quindi è strumento innovativo e moderno di REGOLAZIONE DEL CONFRONTO, che si sostanzia in Servizi, Prestazioni, Incontri e Progettazione condivisa: uno spazio comune di azione tra le parti che non ne esclude la loro naturale dialettica e, se necessario, anche il “conflitto”.
Pertanto, la caratteristica fondamentale degli EE.BB. è di essere istituiti e disciplinati dalla contrattazione collettiva che ne rappresenta la fonte primaria di regolazione, di indirizzo e di finanziamento. Gli EE.BB. sono lo strumento che realizza concretamente gli obiettivi concordati in sede di contrattazione, sia nazionale che territoriale, e costituiscono, di fatto, un “SOTTOSISTEMA DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI” e sono “SEDI STABILI DI CONFRONTO TRA LE PARTI SOCIALI”.
IL LAVORO DÀ’ VITA A PROGETTI, ASPETTATIVE, BENESSERE COMUNE.
IL LAVORO È LA NOSTRA IDENTITA’ CULTURALE ED IL NOSTRO POSTO NELLA SOCIETÀ.
C’E’ UN PATRIMONIO DA TUTELARE E QUEL PATRIMONIO SEI TU !!!
Oggi, anche per perseguire al meglio gli obiettivi di massima Sicurezza sul Lavoro, è necessario un cambio di paradigma che trasformi gli EE.BB. da semplici erogatori di servizi a veri e propri interpreti delle esigenze del mercato del lavoro e dei lavoratori, perché è all’interno degli Enti stessi e nei territori dove operano, che vanno trovate le risposte più opportune; in quelle sedi potrebbero elaborarsi le giuste strategie necessarie per fronteggiare gli effetti della crisi; sempre in quelle sedi potrebbero mettersi in atto correttivi che limitino l’abuso o l’uso distorto o scorretto di alcune forme di lavoro che risultano essere solamente elusive di diritti fondamentali dei lavoratori; sempre in quelle sedi potrebbero costruirsi le condizioni necessarie per un concreto rilancio del sistema produttivo, con un costruttivo intreccio di interventi condivisi all’interno della comune casa della Bilateralità dove, senza dubbio alcuno, DIMORA il sacrosanto tema della SICUREZZA e PREVENZIONE.