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Parte la trattativa per il rinnovo degli edili

4/02/2017

Fillea-Filca-Feneal: “Da parte datoriale, vi sono assenze al tavolo negoziale e grosse distanze nei contenuti rispetto alla nostra piattaforma unitaria, ma confidiamo nel senso di responsabilità di tutti”. Il ccnl riguarda più di un milione di addetti 

Parte la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia – che riguarda più di un milione di lavoratori – e il primo segnale visibile è quello che “al tavolo ci sono solo Ance e Coop e non tutte le parti datoriali del settore, come da noi auspicato, nel presentare, il 22 novembre scorso, un’unica piattaforma contrattuale”. È quanto fanno sapere i segretari nazionali di Feneal, Filca e Fillea, Emilio Correale, Stefano Macale e Dario Boni.

Nel corso della discussione, Ance e Coop hanno esposto le loro proposte, che, secondo i sindacati, sono “molto distanti dai contenuti della nostra piattaforma e rappresenterebbero, se attuate, un ulteriore passo indietro rispetto a quello di cui il settore ha veramente bisogno. Pur condividendo le preoccupazioni dell’Ance – prosegue la nota -, rispetto a un settore fortemente esposto al lavoro irregolare, al dumping contrattuale e alla concorrenza sleale, riteniamo che gli strumenti proposti non vadano nella direzione di una maggiore qualità del lavoro e di tutela dei lavoratori, né tantomeno favorirebbero una maggiore qualificazione delle imprese. Il sistema ha bisogno di una competizione alta, dove la ripresa occupazionale sia intesa anche come ricambio generazionale, favorendo interventi che determinino il giusto e meritato riposo di operai più anziani, puntando all’ingresso di giovani tecnici e operai specializzati”.

Per tutto ciò, “riteniamo fondamentale il valore della nostra piattaforma, che pone al centro l’ aumento dei salari, delle tutele e dei diritti, in una dimensione di rilancio della nostra bilateralità territoriale, fortemente incentrata sul contrasto all’elusione, formazione e sicurezza. Il ciclo delle costruzioni è cambiato in modo importante, e solo una visione unica di sistema può interpretarne la forte spinta all’innovazione e alla riconversione”, continuano le tre sigle delle costruzioni.

“Pertanto – concludono i dirigenti sindacali -, continuiamo ad essere convinti che tutti debbano, con responsabilità e lungimiranza, convergere sull’obiettivo di qualificare il settore delle costruzioni con un unico contratto nazionale, estendendo le tutele e le pratiche positive, non riducendole ulteriormente. Già dai prossimi incontri, ci aspettiamo segnali concreti in tale direzione”.

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